Parliamo degli Stati Uniti d’America. Un paese nato dall’immigrazione. Un paese che riesce a far sua qualsiasi cosa oltrepassi la frontiera. Le persone prima di tutto, uno spirito nazionale come pochi altri anche per chi non è nato nel paese o ha una famiglia che ci vive da poche generazioni. Ma anche le birre seguono lo stesso trend, gli stili “rubati all’Europa” vengono reinterpretati e modificati e se ne creano dei nuovi che entrano nella cultura brassicola come se lo fossero da secoli. Chi non vorrebbe riuscire in questo intento?? Noi Italiani per primi ci stiamo provando già da anni a creare un prodotto nazionale che sia riconoscibile come solo nostro. Penso alle IGA che però hanno avuto un successo limitato nonostante le ottime produzioni. Forse è più una questione di “sapersi vendere” e in questo gli americani sono maestri. Porto come esempio lo stile anglosassone PORTER, eccolo estrappolato oltreoceano in questa magnifica ANCHOR PORTER, divenuta ormai un’esempio di cosa siano le AMERICAN PORTER. Rispetto alle cugine inglesi, si presentano più forti e marcate sia per quanto riguarda il malto che per il luppolo, anche se ne esistono diverse interpretazioni, qualcuna più fedele all’originale, altre più “estroverse”. ANCHOR BREWERING in questo caso ha saputo mantenere un bilanciamento adeguato tra malto e luppolo ma con quel corpo pieno, tostato e cioccolatoso, e quel finale secco che le differenzia dalle Porter inglesi.

Ma torniamo a parlare di persone!! Come?? Unendo alla bevuta un film del 2018, premio Oscar, che tratta proprio di immigrazione e diritti civili. GREEN BOOK con la regia di PETER FARRELLY, narra dell’incontro tra Tony Vallelonga e Don Shirley. Storia vera di un Italo-Americano che si ritrova a fare da autista al famoso pianista Afro-Americano durante i due mesi del suo tour nel profondo sud americano. Quindi, dalla California dove nasce la Anchor, ci proiettiamo a un paio di fusi orari di distanza, nel Bronx, dove comincia tutta la vicenda. Il film ci parla dei diritti civili degli afroamericani in un modo completamente diverso dalle classiche pellicole del genere. Per farlo prende a confronto un’altra categoria di immigrati giudicati e dipinti dai luoghi comuni, gli Italiani. Il protagonista (magnificamente interpretato da VIGGO MORTENSEN), nonostante la sua rozzezza culturale, non tarderà ad immedesimarsi nelle vicissitudini del pianista (MAHERSHALA ALI) che, a sua volta, dall’alto della sua raffinatezza, imparerà che non bisogna scappare da ciò che siamo e da dove proveniamo, quello che conta è vivere se stessi nel rispetto delle altre persone che, inevitabilmente, sono diverse da noi.

.. sarebbe bello se un’ottima bevuta, tutti insieme, bastasse a riappacificare gli animi e i popoli. Nel nostro piccolo, col pensiero visto che siamo in quarantena, proviamoci!!
Birra: ANCHOR PORTER 5,6%
Birrificio: ANCHOR BREWING
Film: GREEN BOOK – PETER FARRELLY – 2018